
CHI SIAMO
ll Sestiere di Porta Solestà è uno dei sei sestieri che partecipano alla rievocazione storica della Quintana di Ascoli Piceno. Il suo territorio si apre in un suggestivo borgo abitato già in epoca romana. Tra le sue case si possono cercare, oltre al Tempietto di Sant’Emidio Rosso, l’elegante lavatoio cinquecentesco la cui acqua e il convento di San Serafino. I colori che contraddistinguono l’arme sono il giallo e il blu. Il Sestiere di Porta Solestà è una associazione di promozione sociale che, oltre a partecipare alla rievocazione storica della Quintana, promuove iniziative e momenti di incontro a scopo didattico su temi relativi al periodo storico medioevale. L’Associazione promuove, diffonde e sviluppa il gioco di arceria, della bandiera e la tradizione del suono medievale così come iniziative enogastronomiche, culturali, ricreative, ludiche, sportive, turistiche e quanto altro necessario per la crescita culturale, artistica e intellettuale della popolazione.

LA NOSTRA PORTA
Circa un secolo dopo la costruzione dell’antico ponte romano (I sec. D C.) di porta Solestà ad Ascoli Piceno, venne edificata proprio dai romani la porta che difendeva la città in espansione verso nord. Di quella porta non si sa nulla all’infuori della costruzione della nuova del 1230 sulle sue rovine e se ne hanno tracce oggi nel basamento dell’attuale. Nel 1230 Fidelsmo da Mogliano Podestà all’epoca di Ascoli, fece erigere la nuova porta per poter difendere la città dagli attacchi provenienti dal nord e in particolar modo da Fermo, allo stesso tempo si poteva meglio controllare e quindi sfruttare una nuova via stradale in quella direzione, diventando così una seconda via di comunicazione dopo la Salaria. Nel 1256 a causa dei continui attacchi del popolo fermano, la città fu costretta ad erigere una nuova porta a circa otto metri di distanza dall’altra già esistente in direzione del ponte, l’antiporta aveva delle misure più piccole rispetto alla precedente, 2,50 m di spessore, larga come la larghezza del ponte e l’apertura era di 2,60 m, entro il quale si svolgeva il traffico, le sue caratteristiche ci facevano chiaramente capire il suo unico scopo militare, merlatura nella parte alta feritoie e mensole. Nel 1282 la città ormai da tempo in guerra con Fermo dovette fare i conti con uno anno molto piovoso che arrecò danni e disagi alle strade specialmente nelle prossimità del fiume a causa di molteplici frane, e proprio in questa occasione venne fatta una promessa dal Papa, messa per iscritto su una lastra di travertino e posta sulla porta Solestà, di ripavimentare le strade della città di Ascoli. La promessa fu mantenuta l’anno successivo da Papa Martino IV molto vicino al Podestà di Ascoli lastricando nuovamente le strade ed anche sotto e nei presi della porta. La lunga lotta con la città di Fermo durò per oltre due secoli fino al 1450 dove venne stipulata una pace grazie anche al promotore spirituale S. Giacomo della Marca, proprio per questo venne inserita nell’antiporta un iscrizione. La città di Ascoli dopo la pace con Fermo e l’appoggio sempre maggiore dello Stato Pontificio prese una propria autonomia economica e trasformò la porta, nel 1500, in un dazio, creando una feritoia dove inserire i denari. Nell’arco del tempo le due porte non esercitavano più le funzioni di dazio e di difesa e nel 1880 la città aveva esigenze diverse, non doveva più rimanere compatta e chiusa nelle mura per timore di attacchi, ma aveva il bisogno di crescere e creare nuovi spazi cittadini, nuove case, e accrescere quel piccolo borgo esistente fuori la porta per farlo diventare un nuovo quartiere residenziale ( l’attuale quartiere di Porta Solestà). Per poter far crescere il quartiere c’era bisogno di un collegamento più agevole con il centro storico della città, e l’unica possibilità era quella di utilizzare nel migliore dei modi il ponte romano. Ci furono molte discussioni e contestazioni cittadine ma l’unica possibilità per agevolare il traffico era quello di abbattere, con il totale disapprovo della popolazione, l’antiporta considerata angusta e scomoda per il transito dei carri ( 2,60 m). Prima di abbattere la porta venne spostata l’epigrafe della pace tra Ascoli e Fermo e inserita nella spalla destra della porta più grande. La porta si trovava nel 1880 come ora ad avere tre iscrizioni, una fatta fare nel 1230 da Fidelsmo da Mogliano che ricorda la costruzione della porta, la seconda del 1282 la quale prometteva una nuova pavimentazione del ponte e della porta e la terza annessa successivamente riguardante la pace tra Ascoli e Fermo. Oltre alle iscrizioni ci sono gli stemmi araldici delle città di Ascoli e Fermo negli stessi scudi, i quali significano la via di transito e la pace fatta tra le due città. Il 1880 non significò soltanto l’abbattimento dell’antiporta ma vennero anche abbattuti i merli del ponte e creato un nuovo parapetto piano ampliando così leggermente la larghezza del ponte. I primi interventi di restauro sono stati effettuati con l’arrivo del Fascismo ad Ascoli venne prima consolidato nel 1934 il ponte nel 1937 spostato il lastricato poiché arrecava problemi al transito automobilistico e nel 1939 restauro del ponte con una passerella al suo interno e della porta.

LA GIOSTRA DELLA QUINTANA
Il torneo cavalleresco della Quintana è una sfida nella quale si cimentano sei cavalieri, ciascuno rappresentate di un sestiere cittadino. La giostra consiste nel colpire con la lancia, in tre consecutivi assalti da ripetersi per tre volte ogni turno («tornata»), il bersaglio del saraceno costituito dallo scudo sistemato sul braccio sinistro del saraceno, Avendo la ventura di visitare il capoluogo dei Piceni, ognuno potrà subito rendersi conto quale storia, quali costumi, quali atmosfere intende rievocare la Quintana. Per questi motivi, la Quintana di Ascoli è stata considerata nel 1982 leader delle rievocazioni storiche, mentre Siena delle rievocazioni in costume. E’ anche leader delle manifestazioni della Regione Marche, figura nelle Lotterie Nazionali, è stata chiamata in tutto il mondo (Usa, Canada, Europa) a dare spettacolo con i suoi personaggi, con le sue figure, con i suoi armati, con le sue dame, con i suoi sbandieratori e musici, insomma a dare un’immagine palpabile dei quella che fu l’antica Cavalleria del Quattrocento! L’etimo è ancora incerto. Chi la vuole come derivante dal francese quintane o dal provenzale quintana, chi dal latino quintus (negli accampamenti romani era la strada tra il V e il VI manipolo dove i legionari probabilmente facevano i loro esercizi militari). Chi, infine, propone Quintana com’era chiamato il simulacro, fantoccio di un guerriero (Moro, Saraceno, Infedele, nomi legati alla letteratura e alle cronache delle Crociate). La Giostra della Quintana è una gara di abilità e di destrezza nella quale si cimentano per la conquista del Palio, sei cavalieri, ciascuno rappresentante un sestiere cittadino, come nell’antica suddivisione urbanistica. Ricordate questi nomi dei Sestieri, che sono alla base dell’acceso agonismo che infervora gli Ascolani: Porta Solestà, Piazzarola, Sant’Emidio, Porta Tufilla, Porta Romana, Porta Maggiore Ogni anno si disputano due giostre: la prima, nel secondo sabato di Luglio, in onore della Madonna della Pace. La seconda, la prima Domenica di Agosto, in onore di S. Emidio. Il patrono della nostra città. Oltre al Torneo Cavalleresco, la Quintana di Ascoli Piceno è caratterizzato da un Corteo Storico che coinvolge 1500 figuranti, indossando splendidi vestiti dell’epoca del 1400.

IL CAVALIERE GIOSTRANTE
Luca Innocenzi, soprannominato “Il Cannibale”, è l’attuale cavaliere giostrante di Porta Solestà. È nato il 25 novembre del 1982 a Foligno, in provincia di Perugia, ed ha iniziato a montare a cavallo sin dall’età di 14 anni trasportato dalla forte passione del papà Roberto. In giovanissima età frequenta il maneggio di Spello sotto la guida di un istruttore F.I.S.E. epartecipa a diversi concorsi di equitazione nella specialità di salto ad ostacoli. All’età di 16 anni, Luca ha iniziato a montare anche i cavalli che partecipavano alla giostra della Quintana di Foligno sotto la guida di Paolo Margasini.
Ha esordito nella giostra di Foligno all’età di 19 anni difendendo i colori bianco neri del rione Pugilli, grazie all’intraprendenza ed alla grande capacità del priore Lucio Cacace. Proprio grazie a Lucio Cacace ed a Paolo Margasini, Luca Innocenzi è stato scoperto sin da ragazzino da Luigi Lattanzi, allora Capo Sestiere di Porta Solestà, ed esordisce alla Quintana di Ascoli Piceno all’età di 23 anni. Dopo una serie di ottimi piazzamenti ha raggiunto per la prima volta la vittoria nella giostra di Foligno edizione giugno 2007 difendendo i colori del Cassero, mentre ad Ascoli Piceno nella giostra del luglio 2007 per il Sestiere di Porta Solestà.
Oltre ad essere un atleta ed un professionista straordinario, Luca Innocenzi si è fatto apprezzare anche per le sue doti umane e per il suo grande attaccamento al nostro Sestiere ed ai nostri colori.
Nella sua carriera vanta diverse vittorie in moltissime rievocazioni storiche del panorama nazionale: tra le principali ricordiamo Ascoli Piceno, Foligno, Faenza, Servigliano e Sulmona, che gli hanno permesso di conquistare per diverse volte il titolo di “Miglior Cavaliere d’Italia”.
Ha esordito nella giostra di Foligno all’età di 19 anni difendendo i colori bianco neri del rione Pugilli, grazie all’intraprendenza ed alla grande capacità del priore Lucio Cacace. Proprio grazie a Lucio Cacace ed a Paolo Margasini, Luca Innocenzi è stato scoperto sin da ragazzino da Luigi Lattanzi, allora Capo Sestiere di Porta Solestà, ed esordisce alla Quintana di Ascoli Piceno all’età di 23 anni. Dopo una serie di ottimi piazzamenti ha raggiunto per la prima volta la vittoria nella giostra di Foligno edizione giugno 2007 difendendo i colori del Cassero, mentre ad Ascoli Piceno nella giostra del luglio 2007 per il Sestiere di Porta Solestà.
Oltre ad essere un atleta ed un professionista straordinario, Luca Innocenzi si è fatto apprezzare anche per le sue doti umane e per il suo grande attaccamento al nostro Sestiere ed ai nostri colori.
Nella sua carriera vanta diverse vittorie in moltissime rievocazioni storiche del panorama nazionale: tra le principali ricordiamo Ascoli Piceno, Foligno, Faenza, Servigliano e Sulmona, che gli hanno permesso di conquistare per diverse volte il titolo di “Miglior Cavaliere d’Italia”.

MUSICI E SBANDIERATORI
Il gruppo Sbandieratori e Musici è parte integrante del corteo storico del Sestiere di Porta Solestà. Passione, impegno e competenza hanno portato nel tempo a risultati di grande rilievo nelle competizioni riservate ai Musici e agli Sbandieratori, che si svolgono annualmente ad Ascoli Piceno in occasione delle manifestazioni quintanare. Porta Solestà detiene infatti il primato di vittorie nel panorama cittadino, a testimonianza della qualità e della dedizione che contraddistinguono il gruppo.
Questa profonda organizzazione, unita a un forte attaccamento alla Quintana e ai colori gialloblù, ha dato vita a una realtà solida e coesa, composta da Solestanti animati da autentica passione per il proprio Sestiere. Dal 1998, il gruppo partecipa regolarmente ai campionati nazionali della Federazione Italiana Sbandieratori e Musici (F.I.S.B.), raggiungendo l’apice con i titoli di Campioni d’Italia conquistati a Oria nel 2005 e ad Ascoli Piceno nel 2013, frutto di anni di dedizione e sacrifici.
Consapevole dell’importanza di trasmettere questi valori alle nuove generazioni, nel 2004 il Sestiere ha dato vita alla Scuola Under Musici & Sbandieratori, rivolta ai giovani dai 7 ai 15 anni. In questo spazio formativo, i ragazzi hanno l’opportunità di avvicinarsi fin da piccoli all’arte della bandiera, del tamburo e della chiarina. Attraverso un percorso che unisce gioco, socializzazione e apprendimento, i giovani non solo sviluppano abilità tecniche e coordinative, ma respirano fin da subito lo spirito della Quintana. La scuola rappresenta un luogo di crescita, dove i ragazzi imparano il valore della tradizione, del lavoro di squadra e dell’impegno, diventando così i custodi del patrimonio storico e culturale del Sestiere e della città di Ascoli Piceno.
Questa profonda organizzazione, unita a un forte attaccamento alla Quintana e ai colori gialloblù, ha dato vita a una realtà solida e coesa, composta da Solestanti animati da autentica passione per il proprio Sestiere. Dal 1998, il gruppo partecipa regolarmente ai campionati nazionali della Federazione Italiana Sbandieratori e Musici (F.I.S.B.), raggiungendo l’apice con i titoli di Campioni d’Italia conquistati a Oria nel 2005 e ad Ascoli Piceno nel 2013, frutto di anni di dedizione e sacrifici.
Consapevole dell’importanza di trasmettere questi valori alle nuove generazioni, nel 2004 il Sestiere ha dato vita alla Scuola Under Musici & Sbandieratori, rivolta ai giovani dai 7 ai 15 anni. In questo spazio formativo, i ragazzi hanno l’opportunità di avvicinarsi fin da piccoli all’arte della bandiera, del tamburo e della chiarina. Attraverso un percorso che unisce gioco, socializzazione e apprendimento, i giovani non solo sviluppano abilità tecniche e coordinative, ma respirano fin da subito lo spirito della Quintana. La scuola rappresenta un luogo di crescita, dove i ragazzi imparano il valore della tradizione, del lavoro di squadra e dell’impegno, diventando così i custodi del patrimonio storico e culturale del Sestiere e della città di Ascoli Piceno.

ARCIERI
Gli Arcieri di Porta Solestà rappresentano con orgoglio e passione il nostro sestiere nella nobile arte del tiro con l’arco storico. Sotto i colori gialloblù, portano avanti una tradizione fatta di precisione, concentrazione e spirito di squadra, prendendo parte a numerose manifestazioni e rievocazioni, con particolare dedizione alla Quintana di Ascoli Piceno.
Il momento più atteso dell’anno è la sfida per il Palio degli Arcieri e la Brocca d’Oro, che si svolge ogni 26 luglio presso il campo dei giochi “Squarcia”, a pochi passi dalle antiche mura cittadine. In questa occasione, gli arcieri dei sei sestieri si confrontano in una gara avvincente, tra storia, orgoglio e rivalità, per conquistare l’ambito vessillo. Nel corso degli anni, gli Arcieri di Solestà hanno collezionato vari successi, contribuendo a scrivere pagine importanti dell’albo d’oro della Quintana. Attualmente, vantano sei vittorie nel Palio degli Arcieri: la prima nel 1992, seguita da cinque successi consecutivi dal 2004 al 2009. Inoltre, hanno conquistato sei Brocche d’Oro, grazie alle straordinarie prestazioni di Emilio D’Angelo (2004, 2009, 2014), Alighiero Pignoloni (2006), Roberto Nardinocchi (2013) e Marco Santamaria (2015).Ogni vittoria è il frutto di un lungo lavoro di preparazione, passione per la storia e amore per il sestiere. Tra gare, allenamenti e rievocazioni, il gruppo arcieristico incarna lo spirito combattivo e fiero di Porta Solestà, mantenendo viva una delle più affascinanti discipline del medioevo.
Il momento più atteso dell’anno è la sfida per il Palio degli Arcieri e la Brocca d’Oro, che si svolge ogni 26 luglio presso il campo dei giochi “Squarcia”, a pochi passi dalle antiche mura cittadine. In questa occasione, gli arcieri dei sei sestieri si confrontano in una gara avvincente, tra storia, orgoglio e rivalità, per conquistare l’ambito vessillo. Nel corso degli anni, gli Arcieri di Solestà hanno collezionato vari successi, contribuendo a scrivere pagine importanti dell’albo d’oro della Quintana. Attualmente, vantano sei vittorie nel Palio degli Arcieri: la prima nel 1992, seguita da cinque successi consecutivi dal 2004 al 2009. Inoltre, hanno conquistato sei Brocche d’Oro, grazie alle straordinarie prestazioni di Emilio D’Angelo (2004, 2009, 2014), Alighiero Pignoloni (2006), Roberto Nardinocchi (2013) e Marco Santamaria (2015).Ogni vittoria è il frutto di un lungo lavoro di preparazione, passione per la storia e amore per il sestiere. Tra gare, allenamenti e rievocazioni, il gruppo arcieristico incarna lo spirito combattivo e fiero di Porta Solestà, mantenendo viva una delle più affascinanti discipline del medioevo.
